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PROROGHE RATE PRECEDENTI ROTTAMAZIONI E RICHIESTA DI NUOVA ROTTAMAZIONE QUATER

Confimprese Viterbo interviene tramite il suo Presidente e membro di giunta nazionale di Confimprese Italia Gianfranco Piazzolla in merito alla delicata e precaria situazione economica della micro e piccola impresa riferendosi alle norme in vigore e alle novità normative che il governo dovrebbe concretizzare entro breve. In particolare intende soffermarsi sulla necessità di agevolare quei soggetti colpiti dagli effetti della pandemia che hanno visto ridursi il loro fatturato anche nel 2021, con particolare riferimento ai negozi di prossimità, ai pubblici esercizi , alle discoteche alla filiera turistica compresi gli alberghi e le strutture ricettive. Molti di questi soggetti avevano aderito alle varie rottamazioni pagando regolarmente gli arretrati fino a prima della pandemia. Con le sospensioni e la frenata dei fatturati dette aziende si sono esposte anche con le banche per affrontare quei costi che non sono mai stati sospesi durante la fase delle restrizioni. Gli incentivi dello stato hanno rappresentato un aiuto senz’altro utile per affrontare la vita quotidiana degli stessi imprenditori ma non sono stati sufficienti a garantire l’integrità delle aziende stesse che, nel contempo, si sono indebitate con l’accesso al credito garantito dal fondo centrale promosso dal governo Conte. Nella situazione attuale molti di questi imprenditori hanno pagato le rate arretrate e sospese delle rottamazioni o delle cartelle esattoriali già in atto, mostrando comunque la volontà di voler adempiere al loro ruolo di contribuenti onesti. Il grande problema, però, risiede nel fatto che molti di questi non sono riusciti ad adempiere entro dicembre a versare quasi due anni di rate. Confimprese Viterbo, per il suo territorio, ha stimato che circa la metà di questi piani di rateazione sono decaduti in virtù della non felice scelta del governo Draghi di non concedere ulteriori prolungamenti, pur essendo evidente la diminuzione dei fatturati e le difficoltà di tutte le aziende coinvolte. Ci si chiede per quale motivo sia questo governo che il precedente e sopra ogni cosa la politica, tutta e di ogni colore, non abbia rispettato ciò che si annunciava tramite i media con tanta fierezza ovvero il “venire incontro alle aziende”. Con questo non si intende chiedere di non pagare le imposte, ma di pagarle senza avere il fiato sul collo e la minaccia costante di quello che dovrebbe essere il sostenitore delle imprese oneste cioè lo stato. Rimane incomprensibile, inoltre, il mancato recepimento da parte dei due governi in carica dal 2020 ad oggi in merito alla richiesta di porre le rate scadute durante la pandemia in coda ai piani di ammortamento delle rottamazioni e non crediamo affatto che trovare le coperture per questa urgente misura sarebbe stato impossibile, visti i centinaia di milioni di euro dilapidati per acquistare banchi a rotelle che sono finiti nei magazzini dei provveditorati. A Confimprese Italia stanno a cuore le aziende che pagano, non certo gli evasori seriali, che pur dichiarando non pagano nulla non avendo che perdere. In questi casi siamo i primi a dire che tali soggetti vanno arginati e perseguiti con maggiore incisività. Per queste motivazioni Confimprese Italia è del parere che occorre urgentemente prevedere una riapertura immediata delle rottamazioni saltate tra novembre e dicembre prevedendo la messa in coda al piano di ammortamento delle rate arretrate e prevedere altresì l’inclusione nella eventuale rottamazione quater dei ruoli fino all’intero anno 2021 vista la straordinaria crisi che si è abbattuta su tutto il tessuto economico e produttivo italiano. Giova anche sottolineare che queste misure occorrono anche per far sentire le aziende tutelate e protette dallo stato, impedendo a molti imprenditori di esporsi in attività al nero o verso la criminalità, come spesso accade nei territori più depressi della nostra penisola. Confimprese Viterbo, inoltre, provvederà ad inoltrare dette richieste anche alla sede nazionale di Confimprese Italia affinchè possa rappresentare il contenuto di quanto summenzionato al governo in carica.